Vaccino di qua, vaccino di la, ma non c’è cura per l’avidità.

L’ultima notizia freschissima riguardante il nuovo coronavirus dice che a seguito di un accordo tra vari Ministri della Salute dell’Unione Europea, ben 400 milioni di dosi del vaccino saranno acquistate dagli Stati membri per la relativa distribuzione le cui fasi iniziali sono state programmate per gli inizi del nuovo anno.

Al di là del fatto che hanno già sottoscritto un contratto per la fornitura di un prodotto che di fatto ancora non esiste, basandolo sulla promessa di produzione di una multinazionale denominata “AstraZeneca”, voglio soffermarmi su alcuni aspetti che si discostano dalla questione prettamente sanitaria, in quanto la distribuzione di questo vaccino rappresenterà certamente per alcune oligarchie il più grande affare della storia da quando esiste il concetto di scambio.

Non ci sono dubbi sul fatto che questo sarà un evento innanzitutto economico ma anche sociale ed inoltre, seguirne la distribuzione su scala mondiale, potrà aiutarci a comprendere meglio i movimenti sullo scacchiere internazionale visto che molti sono gli Stati che stanno investendo fiumi di danaro su questo vaccino, sia all’interno di laboratori privati che pubblici. Qui la questione si fa interessante poiché sono circa 35 le case farmaceutiche che stanno lavorando sul vaccino, foraggiate più o meno trasparentemente da molte nazioni tra le quali spiccano Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Russia, Israele e Australia le quali non vorranno dipendere da potenze straniere per approvvigionarsi di farmaci durante una pandemia. A questi si aggiungono anche i finanziamenti di multimiliardari come ad esempio Bill Gates su cui aleggia l’ombra del conflitto di interessi, come di recente dimostrato da un servizio di Report.

Ritornando a AstraZeneca, a cui molti governi UE hanno affidato il compito di tirare via il coniglio dal cilindro, pare che abbia lasciato intendere che l’accesso al vaccino sarà “ampio, equo e no-profit”. 

Quello di cui più mi preoccupo non riguarda il fatto che il valore di questi tre concetti, qualora realmente applicati, farebbero sembrare una holding farmaceutica da top ten per fatturato globale un convento francescano, ma il curriculum non certo rassicurante di questa azienda che si è trovata spesso è volentieri al centro di alcuni scandali tipici di questo mondo, legate a indicazioni e controindicazioni su farmaci di loro produzione taciuti o non meglio specificati, poca trasparenza nell’acquisto dei brevetti, molestie sessuali all’interno della catena di comando, evasione fiscale e problemi relativi al fisco, abuso di posizione dominante, situazioni di bancarotta fraudolenta di società terze rivelatesi dei loro stessi contenitori aziendali e questioni sindacali riguardanti la condizione dei lavoratori.

Quello che infine vorrei sottolineare è il risvolto sociale che avrà la distribuzione di questo vaccino, un evento che a mio avviso farà da spartiacque tra due mondi simili ma diversi e che ci introdurrà ancor di più in una società in cui saranno poche élite a guadagnare anche soltanto per il semplice fatto di respirare e moltitudini di persone comuni destinate ad impoverirsi ed a lavorare in eterno, il cui valore non sarà misurato considerando gli aspetti umani bensì la capacità di consumo, un mondo in cui la metamorfosi dell’essere umano da cittadino a consumatore sarà completa.

Sotto questo punto di vista, la vaccinazione sarà un evento epocale poiché coinciderà a tutti gli effetti con l’istante zero del nuovo ordine mondiale: quella società orwelliana in cui domina il controllo del “Grande Fratello”, dove l’ignoranza viene gestita in maniera scientifica per stroncare in culla qualsiasi desiderio di rivolta, dove esiste una sorta di “stupidità protettiva” che farà sorgere nelle nostre coscienze un riflesso istintivo di auto censura verso qualsiasi pensiero estraneo alle regole del mainstream, dove verrà instaurata una neolingua infarcita di parole astruse ed incomprensibili oltre che di strani inglesismi che renderanno impossibile ricostruire linguisticamente un qualsiasi modello sociale alternativo e dove il massimo comun denominatore ideologico sarà il cosiddetto “Bispensiero”, ovvero la capacità di farci credere contemporaneamente a due verità tra loro contrapposte, all’interno di un contenitore monolitico ed ermeticamente chiuso in cui il Potere viene amministrato contro il popolo e per il popolo allo stesso tempo.