Ieri 2 Marzo 2019 è andata in scena a Milano una farsa a cui hanno partecipato più di duecentomila persone. Si tratta di una sorta di pattume ideologico che è sceso in piazza per manifestare contro il razzismo ed altre violazioni dei diritti umani che in realtà esistono solo nella loro testa, mentre tengono costantemente lo sguardo voltato altrove rispetto alle violazioni, quelle vere, dei diritti sociali.

In questa pattumiera ideologica vi si può trovare il peggio che ha da offrire la nostra nazione e non ho paura di cadere nella retorica e nei luoghi comuni nell’identificarli come fighetti, figli di papà, progressisti radical chic col portafogli a destra, sinistrati frou frou che si indignano e scendono in piazza per il “razzismo” inesistente mentre hanno taciuto, anzi, hanno appoggiato ogni tipo di riforma che abbia fatto a fettine lo stato sociale italiano e parlo della Legge Fornero che ha distrutto il diritto alla pensione e creato gli esodati; del JobAct che ha portato all’estremo la flessibilità lavorativa creando aberrazioni contrattuali per le quali, anche se lavoravi poche ore a settimana con un voucher, risultavi comunque impiegato; dei colpi al cuore della sanità pubblica dove notoriamente esistono liste d’attesa infinite a vantaggio di quella privata a pagamento; dei tagli all’istruzione pubblica ridotti al lumicino sempre a vantaggio di quella privata “paritaria”, foraggiata per benino; dell’acqua pubblica, scippata allo Stato e svenduta ai privati e tante altre liberalizzazioni e privatizzazioni più o meno importanti.

Dove erano tutti questi benpensanti che oggi, con in testa un “nobile” con la puzza sotto il naso come Beppe Sala, scendono in piazza a manifestare sul nulla, mentre le riforme volute dai governi Monti/Letta/Renzi/Gentiloni ci privavano della possibilità di aspirare ad una giustizia sociale maggiormente equa?

Contavano i soldi? Sfondavano vetrine? Ragionavano sul sesso degli angeli? Chissà.

Cari amici, è con grande dispiacere che vi presento i figli di quella che fu la Sinistra, quelli cioè che dovrebbero avere più di tutti una sensibilità per i temi sociali e per il lavoro. Oggi manifestano contro il razzismo ma sostengono la nuova tratta degli schiavi che tutti chiamano “immigrazione” che deporta poveri africani dal continente nero per gettarli tra le braccia dei caporali, non soltanto intesi come i “padroni cattivi” che tutti immaginiamo, ma identificati con il sistema stesso che chi manifesta difende, finendo così a braccetto con Soros, gran visir finanziatore del sistema dell’accoglienza e capitalista per eccellenza, il quale grazie all’ immigrazione tiene basso il costo della forza lavoro in tutta Europa.

Bravi Compagni, se tornassero i Gramsci, i Togliatti, i Longo o i Pajetta sono certo che metterebbero mano alla fondina.

Alcuni manifestanti sfilanoalla manifestazione a favore dell’accoglienza a Milano, 2 marzo 2019 (Mourad Balti Touati/Lapresse)